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mercoledì 4 settembre 2013

GRA di Roma: benvenuti all'inferno.



di  Fulvio Ormando


Puntuale come ogni anno, al ritorno dalle ferie, si ripete il calvario del traffico stradale, in modo particolare di quello sul GRA.
Ogni giorno transita, sul Grande Raccordo Anulare di Roma, più di un milione di automezzi, tra vetture e camion di piccole, medie e grandi dimensioni. Per non parlare dei motociclisti, che sorpassano a destra e a sinistra, incuranti del pericolo.
Il GRA di Roma detiene il triste primato di essere una delle cinque strade più pericolose d'Italia.
Un vero incubo per chi 'sale' sul raccordo: si conosce con esattezza l'ora di entrata, ma resta un mistero l'ora di uscita.
Alcune volte si impiegano 40-50 minuti per coprire solo pochi chilometri;  i soliti furbi o quelli che perdono la pazienza a quel punto sfrecciano sulla corsia di emergenza, veri pirati della strada.
Nonostante il GRA sia ormai tutto a tre corsie, ogni giorno, immancabilmente, si formano ad intervalli regolari lunghe file di tre - quattro chilometri nei soliti punti strategici: uscita Tiburtina, Appia, autostrada Roma-Fiumicino.
Le prime due uscite, in particolare, sono un vero e proprio incubo per gli automobilisti romani, superate quelle poi a volte la circolazione è scorrevolissima.
Il punto è questo: possono progettare anche il raccordo con cinque corsie, ma se gli assessori al traffico  -o chi per loro-  non mettono mano alle uscite, il problema delle code chilometriche sul GRA, non verrà MAI risolto !
È possibile che sull'uscita Appia  (uscita n. 23),  in poche centinaia di metri confluiscano auto e camion provenienti da sette direzioni diverse ? 
Bel progetto, complimenti, perché non è stato ideato un sistema di cavalcavia, come è stato realizzato poco più avanti, all'altezza di via Grotta Gregna?
Chi proviene dai castelli romani ogni giorno è praticamente imprigionato nella propria auto.
Stessa sorte spetta a chi percorre ogni mattina la Cassia, un vero inferno.
Il GRA di Roma stringe la Capitale come una morsa di acciaio, una vera cintura che stritola  e soffoca la città, producendo inoltre una quantità di gas di scarico che inquina notevolmente le zone attigue.
Roma ha una concentrazione di circa 70 auto ogni 100 abitanti, una delle più alte d'Europa, nonché la più alta concentrazione di veicoli su due ruote, circa seicentomila. Sono numeri da città asiatiche, vuoi per il clima mite, vuoi per il tentativo di guadagnare tempo, il tutto con la convivenza delle terribili buche del manto stradale romano.
In definitiva, chi circola ogni giorno con la propria auto a Roma o tenta di entrarvi tramite il raccordo anulare, si trova all'interno di un girone dantesco, dove l'unica difesa è quella di munirsi di tanta pazienza.

lunedì 2 settembre 2013

Avanti, c'è sciopero.


di  A. Lalomia


Gli scioperi nei trasporti pubblici, a Roma, sono diventati ormai una realtà quasi ordinaria, per cui non fanno più notizia.
Quando ho aperto questo blog, mi ero riproposto di segnalarli puntualmente, ma dopo un 
paio di volte mi sono reso conto che si tratta di un'impresa impossibile.  Credo che in nessun'altra città italiana  (e forse europea)  i trasporti pubblici  -che già funzionano male 1 -  si interrompano con una tale frequenza a causa degli scioperi.
Ciò premesso, devo comunque aggiungere che lo sciopero indetto dalle associazioni di categoria per il 9 settembre  -sciopero che tanto per cambiare si verifica di lunedì  (giorno canonico, assieme al venerdì, riservato alle astensioni dal lavoro)-  reca una motivazione a dire poco singolare:  "mancato pagamento del premio di risultato".  2
Credo che ogni commento sia inutile.

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Note

1  E questo malgrado la professionalità e l'impegno di non pochi dipendenti.  Sulla situazione dei trasporti pubblici nella Capitale, cfr. per esempio il post del 18 agosto 2013 su questo blog.

2  Oltretutto, la scelta del 9 settembre non poteva essere più infelice, visto che proprio quel giorno riapriranno molte scuole.
Sotto, due video con le motivazioni di chi ha partecipato a precedenti scioperi nel comparto.