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giovedì 27 giugno 2013

Riflessioni su un post.



di  A. Lalomia

Il mio post   Taxi e Uber si fronteggiano a suon di petizioni   ha raggiunto in pochissimi giorni un numero di letture significativo, segno che il tema è di grande attualità e coinvolge diversi soggetti, a partire ovviamente dai tassisti.  Il post è stato votato più volte con l'opzione Google + , ha incontrato un certo gradimento su Facebook ed è stato commentato in modo favorevole da diversi tassisti con cui ho parlato.  Anche loro, pur esprimendo qualche riserva su Uber per i motivi già indicati nel post, si sono dichiarati d'accordo sulla necessità di introdurre in questo settore elementi di concorrenza, che abbattano i prezzi, migliorino il servizio, creino nuovi flussi di clientela e quindi, nello stesso tempo, offrano maggiori opportunità di guadagno e l'occasione, a chi vuole diventare tassista, di realizzare il suo progetto.  
Quasi tutti gli interessati si sono mostrati scettici sul fatto che Uber possa togliere lavoro ai tassisti, proprio perché, come io stesso ho ricordato più volte, la società americana si rivolge ad una categoria di clienti di fascia superiore, senza problemi di soldi, che vuole andare in giro con macchine di lusso  (comprese le Ferrari).  Qualcuno, addirittura, mi ha confessato che non gli dispiacerebbe prestare servizio anche per Uber, per integrare quanto guadagna come tassista.
Tutto questo, in definitiva, conferma la sostanziale inutilità della campagna che una parte del mondo dei taxi sta portando avanti da mesi contro Uber, talvolta con toni decisamente aggressivi e incivili. 
Parecchi tassisti sostengono che Uber viola alcune leggi del settore, ma tali accuse sono respinte dai responsabili della società californiana.  Anche a New York l'azienda era stata accusata di non osservare la normativa, e il sindaco Bloomberg aveva addirittura sospeso il servizio.  Poi, però, è stato costretto a fare marcia indietro, a seguito di una sentenza del tribunale.  E d'altronde: siamo sicuri che tutti i conducenti di taxi rispettino leggi e regolamenti ?  Siamo sicuri che tra loro le pecore nere non manchino e che con il loro comportamenti gettino fango sui colleghi onesti e gentili con i clienti ?  Al di là dell'esperienza personale che ciascuno di noi può citare , basta fare un giro in rete per trovare siti con dovizia di particolari su episodi quantomeno deplorevoli  (che comunque ritengo non rappresentativi della categoria). 
Ribadisco per l'ennesima volta che i tassisti, anziché portare avanti la crociata contro Uber (e società analoghe), dovrebbero lottare per avere dal Comune e dal Governo quelle agevolazioni e quei supporti che finora non hanno ottenuto e che ho cercato di riassumere in più circostanze.  Penso ad esempio al prezzo del carburante; alle polizze assicurative  (che per loro raggiungono cifre proibitive);  alla manutenzione dell'auto;  all'acquisto di una nuova vettura, magari dotata dei dispositivi per il trasporto dei disabili carrozzati  (non meno di 30.000 €);  alla vigilanza sul prezzo delle licenze, introducendo una specie di calmiere  2 ;  ai parcheggi;  alle corsie preferenziali;  alla possibilità di far circolare la macchina 24 h su 24  (alternandosi alla guida il titolare e persone di fiducia provviste dei requisiti sanciti dalla Legge);  alla possibilità di rimanere nel piazzale della Stazione Termini senza essere cacciati dai vigili o addirittura multati per divieto di sosta;  alla possibilità di avere gratis un dispositivo collegato al tassametro per il rilascio automatico della ricevuta, in modo da evitare le solite discussioni con i clienti;  alla possibilità di aumentare il numero di pattuglie della polizia municipale che contrastino il fenomeno degli abusivi.  L'elenco potrebbe continuare, ma mi fermo qui.  Ancora una volta: che cosa aspettano i tassisti a chiedere tutto questo ?  Che cosa aspettano ad esigere le garanzie che permettano loro di vivere in modo più sereno ?  

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Note  

1   Un'esperienza che, accanto a molti autisti onesti, cortesi, collaborativi e disponibili al dialogo, presenta anche figure poco raccomandabili, in particolare sotto il profilo del linguaggio.  D'altronde, al di là del linguaggio  (che comunque non è da sottovalutare), credo che qualcosa vorranno dire i risultati dell  'Euro test 2011.  Su ventidue città prese in esame, Milano si è piazzata al quarto posto nella graduatoria generale  (una posizione non disprezzabile), che però diventa l'undicesimo nel giudizio sul comportamento del conducente.  Per Roma, i parametri sono più delicati: è arrivata penultima nella classifica generale e ultima per il giudizio sul conducente.


2   So di aspiranti tassisti che sono stati costretti a vendere la casa e ad indebitarsi fino al collo, per poter comprare la licenza.  È normale tutto questo ?   D'altra parte, per chi ha acquistato la licenza a una cifra folle e  intende rivenderla, il calmiere dovrebbe essere accompagnato da una giusta integrazione, che non penalizzi l'interessato.

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