Felice Cipriani (primo da destra) alla cerimonia dell'8 giugno 2013. |
di Felice Cipriani
Sabato 8 giugno, nel giardino di Via Pietro Mascagni (angolo via Luigi Mancinelli) si è commemorato Ugo Forno. Ho individuato questo luogo come quello dove Ugo combattè contro i sabotatori tedeschi. Studiando le carte del 1937 e 1947, leggendo la dichiarazione del tenente Giovanni Allegra e le testimonianze dei coloni Antonio Guidi e Luciano Curzi, sono arrivato a questa conclusione.
Infatti, nell'attuale via Mancinelli, si trovava il vicolo del Pino e il casale in cui Ughetto incontrò i coloni e li invitò a combattere con lui.
Da sinistra: F. Forno, M. Bandinelli e L. Grassi. |
Presenti alla cerimonia, oltre al nipote Fabrizio
Forno, Lorenzo Grassi (organizzatore dell'incontro) e il Presidente della Lega Ambiente,
Maurizio Gubiotti, nonché Lorenzo
Parlati, della stessa associazione.
Una grande sorpresa è stata la presenza dell'Arch. Massimo
Bandinelli, compagno di classe alle medie di Ughetto. Pur avendo conosciuto
il prof. ed ex senatore Angiolo Bandinelli,
fratello di Massimo, per la redazione del libro Il Ragazzo del
Ponte 1 , e aver ricevuto da questi delle testimonianze su quanto avvenuto il 5 giugno del
1944, non sapevo che Massimo fosse stato compagno di classe
di Ughetto.
Bandinelli ha raccontato alcuni episodi relativi a quel periodo e spiegato il carattere di Ughetto. Il suo intervento si può seguire sul sito www.ugoforno.it 2 .
Lorenzo Grassi ha affisso dei cartelli con su scritto “Giardino Ugo Forno, Medaglia d'oro al Merito Civile alla Memoria”.
Maurizio Gubiotti, Fabrizio Forno, Lorenzo Grassi e io stesso ci siamo
soffermati sulla figura di Ughetto e sul ruolo della Resistenza nel quartiere Trieste Salario.
Per quanto mi riguarda, ho chiesto a Massimo
Bandinelli di poterlo incontrare di nuovo per un'intervista.
Nello stesso tempo, ho denunciato la latitanza del Tgr
Lazio, che negli ultimi tre anni non ha mai fornito alcuna notizia su Ugo Forno e
su tutte le iniziative che si sono svolte per ricordarlo.
Un silenzio ingiustificabile, a cui per fortuna hanno fatto da contrappeso le numerose e convinte partecipazioni ai diversi eventi che sono stati organizzati per mantenere viva la memoria del piccolo eroe e per proporre la sua figura come magnifico esempio di amor patrio. A questo proposito, vorrei ricordare almeno l'importantissima nota dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, che ha definito la cerimonia dell'8 giugno "un'occasione per non dimenticare il sacrificio di Ugo Forno". Inoltre, vorrei aggiungere che allievi e docenti della S.M.S. "Sinopoli" hanno già raccolto 500 firme per chiedere al sindaco di Roma di intitolare a Ugo il giardino di Via Mascagni (la stessa strada in cui si trova l'istituto).
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Note (di A. Lalomia)
1 V. le interviste apparse su "Scuola e università". Cfr. inoltre Ignazio Marino: omaggio a Ugo Forno. .
2 V. la pagina "Iniziative in memoria" .
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Note (di A. Lalomia)
1 V. le interviste apparse su "Scuola e università". Cfr. inoltre Ignazio Marino: omaggio a Ugo Forno. .
2 V. la pagina "Iniziative in memoria" .
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