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lunedì 19 agosto 2013

Multare i pedoni che entrano nella ZTL ?


 Il giovane multato.

di  A.  Lalomia

A Roma una domanda come quella posta nel titolo sarebbe considerata una provocazione, visto che spesso neanche le autovetture private  (per non parlare degli scooter)  sono oggetto di multa, anche perché le telecamere sono quasi sempre fuori uso.
A Genova, invece, un pedone che portava sulla schiena uno zaino con sopra la vecchia targa di un motorino della madre, si è visto recapitare dalla polizia municipale la multa proprio per essere entrato in una ZTL.
 Il verbale della sanzione.
A questo punto sembra lecito porsi una domanda: possibile che in questo Paese si debba andare da un eccesso all'altro e che la via di mezzo, l'equilibrio, il buonsenso, debbano rappresentare qualcosa da extra-terrestri ?
E ancora: possibile che si debba sprecare in questo modo del denaro pubblico, visto che l'intera procedura sanzionatoria ha pesato comunque sulla normale  attività dell'ente preposto ?
Ma non s'era detto che le amministrazioni locali dovevano cercare di limitare le spese ?  
Per maggiori dettagli su questo incredibile 'abbaglio' burocratico, v. l'articolo del "Corriere mercantile" di Genova, nonché  "La Stampa", da cui sono state tratte le immagini di questo post.

domenica 18 agosto 2013

Quando si parla di senso di vergogna.


di  A. Lalomia


Nella Carta dei servizi ATAC 2013,  l'Azienda ha illustrato la sua offerta   -in termini di qualità del servizio-  per il 2013.  1    Ottimi propositi, che però non sembrano supportati dai risultati. Ogni lettore che conosce bene il funzionamento dei mezzi pubblici di linea a Roma  -perché sconta l'inefficienza di questi servizi pubblici sulla sua pelle-  può giudicare da solo sulla corrispondenza tra queste promesse e la realtà quotidiana.  
Sarebbe interessante sapere se le associazioni di consumatori si sono attivate per chiedere chiarimenti alla società. E questo anche alla luce delle iniziative che alcuni utenti hanno preso, o stanno prendendo, nei confronti dell'azienda.  2  
Ancora più interessante, comunque, sarebbe capire che cosa intende fare il sindaco per ridare credibilità all'azienda stessa e risolvere una situazione che troppe volte sembra lecito definire da Terzo Mondo.
La situazione della mobilità, a Roma, è  arrivata ormai quasi al collasso.
Ed è quantomeno sorprendente che sia lo stesso Comune a smentire le affermazioni ottimistiche dell'ATAC e di altre agenzie del comparto, le quali sostengono che la Capitale, sul piano del trasporto pubblico di linea e della viabilità, non ha niente da imparare, né da altre città italiane, né dall'estero.   Ecco ad esempio che cosa si legge nel rapporto EURES pubblicato nell'aprile 2013, e riportato sul sito dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale :  "Il 56,7% dei romani scelgono di utilizzare l’automobile o il motociclo per recarsi a lavoro, motivati da tempi di viaggio inferiori, da spostamenti articolati, dallo scarso comfort dei mezzi pubblici e dall’inadeguatezza dell’offerta riferita alle loro esigenze. ... La frequenza dell’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico si correla alla qualità dell’offerta, ancora molto lontana dagli standard europei, dalla quale si contraddistingue però per un costo del servizio all’utenza più contenuto. ...  La Capitale non primeggia, neanche a livello nazionale, per l’ accesso al trasporto sostenibile, il cui livello base è rappresentato dalla mobilità pedonale; infatti, i pedoni romani, che mediamente trascorrono a piedi 30 min al dì, sono insoddisfatti della qualità (presenza di barriere architettoniche, scarsa manutenzione, etc.) e della pulizia delle infrastrutture a loro dedicate.  ...  Fra le proposte: corsie preferenziali per le biciclette, pedonalizzazione dell’area dei Fori e del Colosseo, rete metropolitana di superficie o sopraelevata, servizi di trasporto fluviale, liberalizzare le licenze taxi, vietare l’ingresso dei bus turistici nel GRA, consentire l’ingresso al centro storico a pagamento, e consentire ai motocicli l’accesso alle corsie preferenziali."  .
Vale la pena riflettere sul punto relativo alla liberalizzazione delle licenze taxi, perché fa capire quanto questa misura, che viene osteggiata da molti tassisti, potrebbe in realtà contribuire a risolvere in misura determinante il problema dei trasporti a Roma.  Secondo me, anzi, l'unico modo per superare l'emergenza, è puntare soprattutto sui taxi, con un progetto che al più presto permetta finalmente a tutti i cittadini, soprattutto ai disabili e a chi comunque presenta difficoltà di deambulazione, l'uso di questo mezzo con tariffe decisamente più basse di quelle attuali, grazie ad un impegno finanziario del Comune a favore dei tassisti  (come ho già scritto altre volte).
Sotto, dei video che illustrano meglio di mille parole lo stato del trasporto pubblico di linea e più in generale della viabilità a Roma, tra infiniti disagi dei cittadini; corse che saltano; sporcizia delle vetture;  truffe; scioperi; proteste dei dipendenti; gestioni amministrative quantomeno discutibili; furbetti che viaggiano senza pagare il biglietto; sosta selvaggia delle auto private; scooter che vanno tranquillamente contromano; bus che si guastano e non possono essere riparati perché mancano i pezzi di ricambio; metropolitane che non funzionano, che non vengono costruite o i cui lavori vanno al rallentatore  (a partire dalla C);  promesse non mantenute  (ed è per questo che ho inserito anche dei filmati di qualche anno fa).








 






























 







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Note

1  Un solo dato, che, come gli altri, si commenta da sé :  "L’accessibilità del servizio di superficie per l’utenza con disabilità motoria è facilitata da un parco mezzi che presenta per circa il 74% bus equipaggiati di pedana mobile per la salita delle sedie a rotelle e area attrezzata per la loro sistemazione (conforme all’Allegato 7 della Direttiva 2001/85/CE e successive modificazioni) ...  . "  (pag 26).  Ripeto: il 74 % dei bus.  Ogni parola sembra davvero superflua.
Si veda anche  Lo stato dei servizi pubblici locali a Roma: il bilancio di un quinquiennio. .
Qui  per una versione ridotta della  Carta dei servizi ATAC 2013  e per un confronto con i risultati conseguiti nel 2012.  Anche in questo caso, i commenti risultano superflui.  I successi riportati con enfasi nel testo sembrano fatti apposta per umiliare quei dipendenti della società che si sforzano di offrire un servizio decente  (esistono, per fortuna, e non sono pochi)  e devono scontrarsi contro una serie di ostacoli che sono interni alla stessa azienda. Forse, l'unico modo per risolvere il problema è quello di privatizzare l'azienda, in modo da valorizzare i dipendenti capaci e che lavorano sul serio dai fannulloni e dagli incompetenti.


2  Mi riferisco ad esempio all'esposto alla Procura della Repubblica di Roma  (e p.c. a quella di Tivoli)  presentato dal Comitato Pendolari Roma Nord e pubblicato sul sito del medesimo Comitato, con data 5 agosto 2013.

lunedì 5 agosto 2013

Chiude la libreria Feltrinelli di Via del Babuino.



di  Fulvio Ormando 

Ci risiamo:  l'ennesima chiusura nel centro storico di Roma questa volta interessa una libreria con attività pluridecennale, la Feltrinelli di via del Babuino.  
È di pochi giorni fa l'annuncio che a partire dal prossimo gennaio la libreria, inaugurata il 10 dicembre 1964, e che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per poeti, scrittori, registi (tra cui Gadda e Fellini), chiuderà i battenti.
Calo delle vendite, affitti troppo alti, razionalizzazione delle spese, adeguamento al mercato, ed altro ancora: quali che siano i motivi, di certo scompare un'attività storica che come tante altre contribuiva a dare un'identità culturale al centro di Roma, ormai sfigurato da tavolini e negozi con musica a tutto volume.
Non voglio fare una riflessione da snob, ma ogni volta che un negoziante storico abbassa una serranda per sempre, se ne va un pezzo di Roma.
Un artigiano, un orefice, un restauratore, un vecchio libraio che per anni ha quotidianamente tenuto in piedi il proprio lavoro, spesso a fronte di magri guadagni, lascia un pezzo della propria vita, quando  è costretto a chiudere.
In modo particolare, mi rattrista vedere una libreria che cessa la propria attività.
Entrare in una libreria, girare tra gli scaffali senza un'idea precisa, per poi scegliere un testo e andare alla cassa, è una scelta che racchiude un carico di aspettative.
Attraverso la lettura di un libro si può imparare, viaggiare con la mente, sognare, ridere, a volte piangere.
Mi piace pensare che in futuro gli assessori al commercio e alla cultura dedicheranno una maggiore attenzione a questo comparto, ma forse la mia è solo una vana speranza.
Per un approccio critico, ma originale, consiglio l'articolo del "Foglio"  di ieri, 4 agosto 2013.
Qui  il comunicato in cui si annuncia la chiusura, 
Qui, invece, la pagina Facebook del gruppo Feltrinelli, che conta oltre 120 negozi, di cui almeno dieci a Roma.
Di seguito, una serie di immagini relative all'inaugurazione, avvenuta appunto il 10 dicembre 1964  (per inciso, lo stesso giorno in cui venne assegnato il Premio Nobel per la Pace a Martin Luther King).


   










domenica 4 agosto 2013

Call Center taxi: per fortuna che esistono gli SMS.


di  A. Lalomia


Ho già avuto modo di esprimere le mie critiche nei confronti del funzionamento di alcuni Call Center dei taxi  1  e devo aggiungere che più di un tassista mi ha dato ragione.
Qualche giorno fa, un autista particolarmente disponibile della compagnia che prendo ormai da anni mi ha consigliato di by-passare la centrale e di servirmi dell'opzione SMS della società. Per la verità, questa opportunità mi era già nota, ma credevo che si trattasse di una delle solite iniziative sperimentali che avevano bisogno di un collaudo, a spese della pazienza degli utenti. In effetti, avevo fatto qualche tentativo, e ogni volta l'unico risultato era la mia frustrazione nel leggere il messaggio di risposta, del tipo "Siamo spiacenti, ma non riusciamo a identificare la sua posizione".  
Insomma, il solito teatrino pubblicitario, avevo pensato.  
E invece no. Dopo 'la dritta'  del tassista, ho provato di nuovo e, con mia grande sorpresa, il servizio ...  ha funzionato.  Scrivi la città, la via e il numero civico in cui ti trovi, invii l'SMS e dopo pochi secondi ricevi la notifica di attivazione della ricerca del taxi.  Qualche secondo ancora e ti arriva un altro SMS, in cui, con toni raggianti e con una valanga di punti esclamativi, ti comunicano che il il taxi è stato trovato e che è in arrivo  'New York 1'  2  in cinque minuti.
Evidentemente, dopo i miei tentativi precedenti, il sistema è stato migliorato, riducendo in modo significativo l'intera procedura di contatto.
Purtroppo, non sempre i tempi di attesa corrispondono perfettamente alle previsioni.  Ieri, ad esempio, ho preso quattro taxi diversi, tutti con questo sistema, e solo in un caso i tempi di attesa sono stati rispettati in pieno.  In un paio di casi sono andati oltre di due minuti  (sei anziché quattro), mentre in uno il tempo è addirittura raddoppiato  (otto minuti anziché quattro). Ma qui entra in gioco anche l'incredibile irrazionalità con cui vengono gestiti i posteggi dei taxi. Mi trovavo a Piazzale Flaminio, a pochi passi dal capolinea del tram 2, che arriva a Piazza Mancini. Ho inviato l'SMS e in una manciata di secondi ho ricevuto la comunicazione dell'arrivo di una vettura, con un tempo previsto di quattro minuti.  In realtà, ripeto, ne ho aspettati otto di minuti. Questo perché il taxi, pur partendo da Piazza del Popolo, dove esiste un grosso parcheggio, deve fare un giro lunghissimo per imboccare Piazzale Flaminio, che come tutti sanno è letteralmente attaccata a Piazza del Popolo e collegata con questa.  Quando ho chiesto al tassista per quale motivo non trasferivano una parte delle macchine del posteggio di Piazza del Popolo a Piazzale Flaminio, mi ha risposto con una classica esclamazione romanesca poco lusinghiera nei confronti delle autorità comunali, che non provvedono a questo banalissimo e semplicissimo trasferimento, autorizzando appunto l'apertura di un parcheggio a Piazzale Flaminio.  
D'altronde, in quest'ultima piazza, anche se è vietato, alcuni taxi stazionano ugualmente, ma alla spicciolata e per pochissimi minuti, giusto il tempo di imbarcare qualche turista.  Sono quasi sempre vetture senza autoradio  (in genere i titolari non hanno i soldi per l'abbonamento)  e quindi lavorano  'a vista'.  A volte anche in modo 'disinvolto', perché non si mettono in fila con gli altri taxi: anziché aspettare il loro turno, vanno a collocarsi proprio nei punti strategici in cui non esistono parcheggi di taxi.   (E il posto in cui mi trovavo strategico lo era davvero, visto che distava pochissimi metri dall'uscita della metropolitana.)   In  questo modo  'rubano'  clienti ai tassisti tradizionali, sfruttando proprio la situazione caotica del traffico e il modo insensato in cui spesso sono dislocati i parcheggi dei taxi.   Il che, naturalmente, fa arrabbiare molto i tassisti che rispettano le regole.
Tornando al servizio SMS, credo che esista ancora un punto da perfezionare, ed è quello dell'eventuale rifiuto della corsa con tempi di attesa superiori ai cinque-sei minuti.  A meno che, come auspico da anni, non si decida di far partire il tassametro dal momento in cui il cliente entra nella vettura.  Sono certo che i vertici dell'azienda si rendano conto che a nessuno piace salire in un taxi e vedere che il tassametro segna già una quindicina di €, proprio a causa del tempo di attesa.

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Note

1    V. ad esempio:  Taxi e Uber si fronteggiano a suon di petizioni. .  Cfr. anche:  Chi ha paura di Uber ?  Intervista a Benedetta Arese Lucini. .


2   Si tratta di una sigla inventata.

sabato 3 agosto 2013

Pedonalizzare i Fori Imperiali: un'iniziativa lodevole.


Ignazio Marino illustra 
il suo piano di pedonalizzazione dei Fori.

di  Fulvio Ormando


Il nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha deciso di chiudere l'accesso alle auto private e auto blu, in via dei Fori Imperiali, a partire da oggi: scelta difficile ma doverosa.
Come al solito le polemiche non mancano: per alcuni si tratta di uno spot post elezioni; per altri di una decisione adottata senza pensare alle conseguenze in termini di peggioramento della circolazione nelle vie limitrofe; per altri, infine, è l'inizio di un progetto che porterà alla pedonalizzazione dell'area intorno al Colosseo, con conseguente invasione di bancarelle, venditori abusivi, scippatori e pericoli vari per i turisti.
Ovviamente, esistono anche i pareri favorevoli da parte di ambientalisti, semplici cittadini che sognano un'area intorno all'Anfiteatro, dove poter passeggiare serenamente e godere delle bellezze della città. 
Non sono un assessore al traffico e non ho competenze riguardo la circolazione stradale, ma trovo lodevole l'iniziativa del sindaco, che tenta di salvaguardare il patrimonio artistico-culturale di questa città, unica al mondo, e al tempo stesso sensibilizzare l'opinione pubblica sulla bellezza e l'importanza di questa ricchezza inestimabile.
Il Colosseo è  (forse questa notizia  è poco divulgata)  il monumento più  visitato d'Europa: vogliamo cominciare a fare qualcosa per mantenerlo in piedi per gli anni a seguire ?  Il fatto che stia lì da circa duemila anni non significa che resterà per sempre, se non vengono prese le dovute misure.
Roma possiede un patrimonio archeologico e artistico immenso, tante persone vi passano accanto e danno per scontato che questi monumenti resteranno lì per sempre; non  è così !
Sarebbe bello se a Roma si svolgessero dei corsi serali gratuiti, dove poter parlare di arte, di monumenti, di storia, di questa città che è stata la culla della civiltà e che è  (non mi stancherò di ripeterlo)  unica al mondo.