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domenica 18 agosto 2013

Quando si parla di senso di vergogna.


di  A. Lalomia


Nella Carta dei servizi ATAC 2013,  l'Azienda ha illustrato la sua offerta   -in termini di qualità del servizio-  per il 2013.  1    Ottimi propositi, che però non sembrano supportati dai risultati. Ogni lettore che conosce bene il funzionamento dei mezzi pubblici di linea a Roma  -perché sconta l'inefficienza di questi servizi pubblici sulla sua pelle-  può giudicare da solo sulla corrispondenza tra queste promesse e la realtà quotidiana.  
Sarebbe interessante sapere se le associazioni di consumatori si sono attivate per chiedere chiarimenti alla società. E questo anche alla luce delle iniziative che alcuni utenti hanno preso, o stanno prendendo, nei confronti dell'azienda.  2  
Ancora più interessante, comunque, sarebbe capire che cosa intende fare il sindaco per ridare credibilità all'azienda stessa e risolvere una situazione che troppe volte sembra lecito definire da Terzo Mondo.
La situazione della mobilità, a Roma, è  arrivata ormai quasi al collasso.
Ed è quantomeno sorprendente che sia lo stesso Comune a smentire le affermazioni ottimistiche dell'ATAC e di altre agenzie del comparto, le quali sostengono che la Capitale, sul piano del trasporto pubblico di linea e della viabilità, non ha niente da imparare, né da altre città italiane, né dall'estero.   Ecco ad esempio che cosa si legge nel rapporto EURES pubblicato nell'aprile 2013, e riportato sul sito dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale :  "Il 56,7% dei romani scelgono di utilizzare l’automobile o il motociclo per recarsi a lavoro, motivati da tempi di viaggio inferiori, da spostamenti articolati, dallo scarso comfort dei mezzi pubblici e dall’inadeguatezza dell’offerta riferita alle loro esigenze. ... La frequenza dell’utilizzo del mezzo di trasporto pubblico si correla alla qualità dell’offerta, ancora molto lontana dagli standard europei, dalla quale si contraddistingue però per un costo del servizio all’utenza più contenuto. ...  La Capitale non primeggia, neanche a livello nazionale, per l’ accesso al trasporto sostenibile, il cui livello base è rappresentato dalla mobilità pedonale; infatti, i pedoni romani, che mediamente trascorrono a piedi 30 min al dì, sono insoddisfatti della qualità (presenza di barriere architettoniche, scarsa manutenzione, etc.) e della pulizia delle infrastrutture a loro dedicate.  ...  Fra le proposte: corsie preferenziali per le biciclette, pedonalizzazione dell’area dei Fori e del Colosseo, rete metropolitana di superficie o sopraelevata, servizi di trasporto fluviale, liberalizzare le licenze taxi, vietare l’ingresso dei bus turistici nel GRA, consentire l’ingresso al centro storico a pagamento, e consentire ai motocicli l’accesso alle corsie preferenziali."  .
Vale la pena riflettere sul punto relativo alla liberalizzazione delle licenze taxi, perché fa capire quanto questa misura, che viene osteggiata da molti tassisti, potrebbe in realtà contribuire a risolvere in misura determinante il problema dei trasporti a Roma.  Secondo me, anzi, l'unico modo per superare l'emergenza, è puntare soprattutto sui taxi, con un progetto che al più presto permetta finalmente a tutti i cittadini, soprattutto ai disabili e a chi comunque presenta difficoltà di deambulazione, l'uso di questo mezzo con tariffe decisamente più basse di quelle attuali, grazie ad un impegno finanziario del Comune a favore dei tassisti  (come ho già scritto altre volte).
Sotto, dei video che illustrano meglio di mille parole lo stato del trasporto pubblico di linea e più in generale della viabilità a Roma, tra infiniti disagi dei cittadini; corse che saltano; sporcizia delle vetture;  truffe; scioperi; proteste dei dipendenti; gestioni amministrative quantomeno discutibili; furbetti che viaggiano senza pagare il biglietto; sosta selvaggia delle auto private; scooter che vanno tranquillamente contromano; bus che si guastano e non possono essere riparati perché mancano i pezzi di ricambio; metropolitane che non funzionano, che non vengono costruite o i cui lavori vanno al rallentatore  (a partire dalla C);  promesse non mantenute  (ed è per questo che ho inserito anche dei filmati di qualche anno fa).








 






























 







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Note

1  Un solo dato, che, come gli altri, si commenta da sé :  "L’accessibilità del servizio di superficie per l’utenza con disabilità motoria è facilitata da un parco mezzi che presenta per circa il 74% bus equipaggiati di pedana mobile per la salita delle sedie a rotelle e area attrezzata per la loro sistemazione (conforme all’Allegato 7 della Direttiva 2001/85/CE e successive modificazioni) ...  . "  (pag 26).  Ripeto: il 74 % dei bus.  Ogni parola sembra davvero superflua.
Si veda anche  Lo stato dei servizi pubblici locali a Roma: il bilancio di un quinquiennio. .
Qui  per una versione ridotta della  Carta dei servizi ATAC 2013  e per un confronto con i risultati conseguiti nel 2012.  Anche in questo caso, i commenti risultano superflui.  I successi riportati con enfasi nel testo sembrano fatti apposta per umiliare quei dipendenti della società che si sforzano di offrire un servizio decente  (esistono, per fortuna, e non sono pochi)  e devono scontrarsi contro una serie di ostacoli che sono interni alla stessa azienda. Forse, l'unico modo per risolvere il problema è quello di privatizzare l'azienda, in modo da valorizzare i dipendenti capaci e che lavorano sul serio dai fannulloni e dagli incompetenti.


2  Mi riferisco ad esempio all'esposto alla Procura della Repubblica di Roma  (e p.c. a quella di Tivoli)  presentato dal Comitato Pendolari Roma Nord e pubblicato sul sito del medesimo Comitato, con data 5 agosto 2013.

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