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sabato 25 maggio 2013

È venerdì: oggi si sciopera.


di  A. Lalomia


Puntuale come sempre, anche venerdì 24 maggio il personale del trasporto pubblico romano è entrato in agitazione per l’intera giornata, gettando ancora di più nel caos una città che ormai è arrivata al collasso e del tutto insensibile ai problemi di quelle centinaia di migliaia di cittadini che comunque dovevano spostarsi per raggiungere la sede di servizio, o per altri motivi. 
Gli scioperanti, come al solito, hanno cercato anche questa volta di legittimare la loro astensione dal lavoro dichiarando di voler sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cattiva gestione del trasporto pubblico, e denunciando carenze, ritardi, inefficienze, abusi.
In attesa che le autorità indaghino sulle loro accuse, sarebbe però il caso che gli stessi scioperanti si rendessero conto che bloccare il trasporto pubblico quasi sempre il venerdì fa nascere idee poco lusinghiere su di loro, fa scattare nei cittadini la convinzione che in questo modo i conducenti di bus, di metropolitane e di treni, vogliono anticipare il week-end.  La credibilità di questa categoria, quindi, ne esce fuori compromessa.
Oltretutto, il 24 maggio era una data particolarmente infelice per svolgere uno sciopero, per almeno due ragioni aggiuntive:
 Stazione Termini: in attesa dei bus.
1.  era l’ultimo giorno della campagna elettorale per le amministrative e quindi tutti coloro i quali in qualche modo erano interessati a questo evento sono stati costretti a usare l’auto o a chiamare un taxi  (senza però essere sicuri, in questo secondo caso, di vederselo spuntare dopo un tempo ragionevole di attesa).  In questo modo il traffico è diventato ancora più apocalittico;
2.  come capita quasi sempre nel maggio romano, la giornata era delle più micidiali: vento furioso, pioggia, freddo, aria irrespirabile.
Nessuno ovviamente contesta al personale dei mezzi di trasporto di entrare in sciopero, ma credo che lo stesso debba rendersi conto che alla fine, come ho scritto, l’immagine che l’opinione pubblica si forma della categoria non potrà certo essere favorevole, con grande disagio di quei dipendenti che svolgono il loro lavoro con impegno e professionalità.

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